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Passeggiata fotografica a Monopoli

Oggi vi porto a spasso con me nella "mia" Monopoli, quella che si svela dietro l'obiettivo della mia fedele macchina fotografica. Non la solita cartolina, ma una passeggiata fotografica, fatta di scoperte inaspettate e prospettive inedite.


La mia esperienza è iniziata come sempre, attraversando il sottopassaggio che porta al Porto Antico. Ma questa volta, l'ho guardato con occhi diversi. L'affresco della Madonna della Madia che lo rende così unico, con i suoi tratti bizantini che sembrano provenire da un'altra epoca, mi ha rapito. Non è solo un dipinto: è un custode silenzioso che ti accoglie in questo angolo di Puglia, facendoti sentire subito a casa, ma con un tocco di magia e storia. Ho provato a catturare la sua essenza, quella sensazione di protezione e bellezza antica che emana. La stessa, forse più solenne, che si prova stando davanti alla basilica cattedrale... imponente e luminosa, anch'essa dedicata a Santa Maria della Madia è custode di un dipinto dal grande valore storico e culturale, risalente al XI/XII secolo.


Poi è arrivato il momento di cambiare prospettiva, letteralmente. Ho cercato punti rialzati, spinto dalla curiosità di vedere Monopoli come non l'avevo mai vista. Volevo qualcosa di nuovo, qualcosa che il mio obiettivo non avesse mai immortalato. E devo dire, l'esperienza è stata incredibile.

Vedere le barche nel porto minuscole, le case imbiancate del centro storico e il blu intenso del mare che si fonde con il cielo all'orizzonte... è stato mozzafiato. Ogni scatto dall'alto era per me una piccola vittoria, un pezzo di Monopoli che si rivelava in una veste inedita. Ho cercato giochi di luce e ombra, linee e forme che da terra non avrei mai notato. È come se la città mi avesse regalato i suoi piccoli segreti, visibili solo a chi ha la pazza idea di guardare le cose da un punto di vista diverso.


Non è stata solo una passeggiata fotografica, ma un'immersione emotiva. Ogni clic era un'emozione, una scoperta. La luce del sole che accarezzava le pietre antiche, il profumo salmastro che si mescolava all'aria, il suono lontano delle onde... tutto contribuiva a rendere l'esperienza indimenticabile. È stato un dialogo silenzioso tra me, la mia macchina fotografica e Monopoli, fatto di sguardi, di attimi rubati e di tanta, tanta meraviglia.

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